Un gruppo di archeologi polacchi ha trovato in Polonia un cimitero con tombe di vampiri. Le tombe sono state scoperte nei pressi di un cantiere edile lungo la strada che conduce a Gliwicein, nel sud del paese. Sette scheletri con il cranio lasciato in mezzo alle gambe. Questo è quanto l’équipe ha rinvenuto nelle tombe di vampiri scoperte in Polonia.
Inizialmente gli archeologi credevano di aver riesumato i resti di alcuni soldati morti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella tradizione vampirica slava, secondo gli esperti, era in uso il rito di posizionare le teste mozzate dei “bevitori di sangue” in mezzo alle gambe per essere certi che il cadavere fosse davvero morto. Inoltre per assicurarsi la tranquillità dei defunti, i sepolcri venivano riaperti, le ossa lavate con balsami, i resti riavvolti in teli funebri.
Quando nel corso di queste cerimonie un corpo per qualche motivo veniva trovato non decomposto, o in condizioni di preservazione diverse da quelle che ci si aspettava, si credeva che nel frattempo fosse tornato periodicamente nel mondo dei vivi a succhiare il sangue. Il vampiro così poteva assorbire le energie vitali dei viventi e poter prolungare la propria esistenza terrena. In Polonia i vampiri venivano chiamati Upir, perché si pensava avessero una lingua affilata come un pungiglione. La paura e l’apprensione, unite alle superstizioni locali, sono cresciute a tal punto da collegare il vampirismo a storie riguardanti la necrofilia, la necrofagia, il necrosadismo e la necromanzia.
Chiunque ne venisse accusato, subiva l’infissione di un cuneo di legno nel cuore, il taglio della testa e, se necessario, la cremazione, a scanso di ogni rischio. Nel caso in cui fosse impossibile trovare la testa, i vampiri non potevano risorgere dalle tombe a terrorizzare i viventi addormentati.
A volte la realtà supera l’immaginazione. Ma siamo proprio certi che non si tratti solo di credulità e superstizione popolare? Voi cosa ne pensate delle tombe di vampiri? 😯
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